
La Compagnie Bramante Teatro, fondata a Parigi da due attrici italiane, dà voce e respiro a temi sociali, pensa ad argomenti interessanti per i più giovani – sta iniziando progetti anche con le scuole. Già questi sono due punti di contatto importanti per l’Associazione Guido Levi Lighting Lab, che promuove il mestiere del lighting designer tra talenti under 30 e ha tra i propri scopi anche trovare connessioni con teatri, realtà culturali nelle quali i talenti selezioni ogni edizione, possano giocarsi la loro prima partita, debuttare nella professione. Da qui nasce una partnership tra La Compagnie Bramante Teatro e l’Associazione Guido Levi Lighting Lab.
Alle selezioni #GuidoLeviLab2023 tra i candidati si è presentata anche una giovanissima aspirante lighting designer, Julie Goetz francese che vive e studia a Parigi dove frequenta la migliore scuola per diventare “luciaio”. Passate le due selezioni e arrivata fino al contest finale, pur non superandolo si aggiudica la segnalazione della commissione. Il collegamento nato tra l’Associazione Guido Levi Lighting Lab e la Compagnie Bramante Teatro porta entrambe le organizzazioni a considerare Julie Goetz la perfetta candidata a un debutto nel suo suolo natio in uno lavoro teatrale che sarà messo in scena il prossimo ottobre, a Parigi.
Si tratta dello spettacolo À Fleur de larmes, opera corale sul tema della resilienza di fronte alla malattia, con la direzione di Rebecca Salmoni, regista e cofondatrice della Compagnie Bramante Teatro che ha proposto a GLLL un incontro con la giovane talento emersa dalle selezioni #GuidoLeviLab2023, anche perché la regia ha in mente una rappresentazione con un uso non convenzionale dell’illuminazione. Lo spettacolo, infatti, è interpretato, cantato, recitato e danzato da sei attrici, una danzatrice e un violoncellista – anche lui giovanissimo talento – per rappresentare il percorso “dell’intimo sentire”. Privo di ogni scenografia, sono la parola, il gesto, la danza, il canto, la musica e, appunto, la luce a rendere possibile l’addentrarsi nel mondo del sensibile e dell’esperienza in prima persona.
Lo spettacolo è pensato per spazi non necessariamente tradizionali come i teatri, ma anzi per luoghi “altri”, alcune volte più “nudi” e altri fuori contesto, dove ciò che si racconta risuoni di per sé, senza cornici risapute. Questa scelta pone uno sforzo particolare proprio al professionista della luce, che si trova a lavorare senza impianti di illuminazione a disposizione (nelle chiese, per esempio), oppure la rappresentazione avviene in programmazioni dove la rapidità di installazione-montaggio-smontaggio è primordiale, tipica dei festival, ma non solo. Serve quindi un progetto luci originale che impone al lighting designer un percorso di ingegno tecnico e artistico, che ha a che fare con l’artigianalità – molto cara al mentore di GLLL, Guido Levi – e che sta tornando “sulla scena”, specie francese, grazie all’attenzione sempre maggiore che si dà al circo artistico/umano e al teatro di strada in generale.
A Julie Goetz, talento #GuidoLeviLab2023 segnalato dalla commissione, sono quindi offerte un’opportunità speciale e una sfida non piccola, che è anche un’esigenza del fare teatro oggi: progettare luci agilmente trasportabili in spazi non convenzionali, ma che al contempo siano parte fondante della drammaturgia, determinandone la lettura introspettiva. A Julie, quindi, il compito di metterci mente e cuore, con l’assicurazione che i tutor di GLLL potranno esserle di aiuto a distanza per consigli, confronti, suggerimenti. E questo vale per ogni talento che passa da GLLL. Sempre.










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