sounds and visions

sound and vision - light replections
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La luce è veloce. È la cosa più veloce che conosciamo, con i suoi circa 300.000 km al secondo, più o meno la distanza che separa la terra dalla luna, la luce viaggia talmente veloce da sembrarci fulminea.

Ma la luce è anche incredibilmente lenta se relazionata alle enormi distanze dello spazio immenso. La luce del sole per esempio impiega 8 minuti per giungere fino a noi. Marte lo vediamo com’era circa una mezz’oretta fa. Per non parlare poi delle stelle più lontane, la cui luce può viaggiare anche per miliardi di anni prima di giungere fino a noi.

La luce possiede anche un’infinità di sfumature di colori che ci raccontano tantissimo della fonte che le ha prodotte. Per esempio, sempre rimanendo nel campo dell’astronomia, la luce assume gradazioni di colore con tonalità che vanno dal blu fino al rosso a seconda dell’avvicinamento o dell’allontanamento dell’oggetto che l’ha generata. Una cosa simile succede anche al suono con il fenomeno conosciuto come “effetto Doppler”, cioè quando un suono cambia tono a seconda dei suoi movimenti.

Guarda caso, anche il suono può essere veloce o lento e, esattamente come la luce, può avere un’infinità di sfumature e di colori. Infatti, proprio come avviene coi fotoni per la luce, il suono si manifesta con frequenze armoniche che possono andare dal chiaro allo scuro, dal netto al tenue.

Viene da pensare che la famosa teoria della relatività di Einstein, che pone lo spazio e il tempo in stretta relazione, in qualche modo funzioni anche per la luce e per il suono, dove la relatività si può intendere riferita al punto di osservazione o di ascolto.

E in campo artistico che cosa succede? Qui, la componente fondamentale è che questo punto di osservazione è influenzato dal fattore emozionale di chi fruisce e, soprattutto, di chi crea. L’artista, se consapevole dei propri mezzi e con una buona conoscenza degli strumenti che ha a disposizione, gioca con le sfumature (colori o suoni che siano) e mette in risalto contrasti e dinamiche, ora morbide ora stridenti, ora armoniose ora dissonanti, al fine di creare opere che comunichino emozioni e sensazioni in chi le ascolta o le guarda. Musica “luminosa” mi verrebbe da dire quando ascolto un brano che mi colpisce dentro. E’ così che l’artista lascia la sua impronta, seguendo schemi precisi e regole ferree che al tempo stesso si possono ribaltare da un momento all’altro, osando e sperimentando, alla ricerca di nuovi territori inesplorati. In ogni caso l’artista ha il privilegio di vivere esperienze veramente speciali, perché in fondo, la musica è vita. La luce è vita. E come nella vita, a volte tutto è facile, altre più difficile. Infatti a volte basta un nulla per essere risucchiati in un buco nero senza uscita, dove nemmeno la pur velocissima luce, trova scampo.
Per un po’. Ma come canta Leonard Cohen “there is a crack in everything that’s how the light gets in”. 

[Roberto Terzani musicista polistrumentista,
compositore, arrangiatore, già bassista dei Litfiba]

Pubblicato da guido levi lighting lab

associazione di promozione culturale no profit il cui scopo è dare luce ai giovani talenti che lavorano dietro le luci del teatro. Associazione in memoria di Guido Levi, lighting designer internazionale

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